Villar Perosa

comune italiano
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Villar Perosa (Ël Vilar ëd Perosa in piemontese, Ou Vilar in villarese, Lhi Vialars in occitano[4]) è un comune italiano di 3 900 abitanti[1] della città metropolitana di Torino in Piemonte.

Villar Perosa
comune
Villar Perosa – Stemma
Villar Perosa – Bandiera
Villar Perosa – Veduta
Villar Perosa – Veduta
Scorcio di Villar Perosa
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Città metropolitana Torino
Amministrazione
SindacoMarco Ventre (lista civica) dal 25-5-2014
Territorio
Coordinate44°55′N 7°15′E
Altitudine530 m s.l.m.
Superficie11,42 km²
Abitanti3 900[1] (30-6-2025)
Densità341,51 ab./km²
FrazioniArtero, Azzario, Barbos, Bolombardo, Campassi, Cappelleria, Careiria, Casavecchia, Cascina Grossa, Cascina Marronea, Caserme, Cavallari, Ciabot, Ciabot Comba, Ciardossina, Ciardossini, Ciarriere, Comborsiera, Didiera, Droglia, Frieri, Gottieri, Icle, La Croce, Miandassa, Molliere, Morana, Muretti, Odriva, Pra Martino, Prietti, Russa, Saretto, Sartetti, Serre, Vignassa, Vinçon
Comuni confinantiInverso Pinasca, Pinasca, Porte, San Germano Chisone, San Pietro Val Lemina
Altre informazioni
Cod. postale10069
Prefisso0121
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT001307
Cod. catastaleM014
TargaTO
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 149 GG[3]
Nome abitantivillaresi
Patronosan Pietro
Giorno festivo29 giugno; ultimo lunedì di luglio (festa patronale)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villar Perosa
Villar Perosa
Villar Perosa – Mappa
Villar Perosa – Mappa
Localizzazione del comune di Villar Perosa nella città metropolitana di Torino.
Sito istituzionale

Altri comuni in Piemonte riportano il toponimo "Villar".

Si trova in Val Chisone.

Origini

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Il territorio di Villar Perosa, situato in Val Chisone, è attestato come comunità rurale di antica formazione, legata per secoli alla giurisdizione di Pinerolo e agli assetti feudali e religiosi dell'area pedemontana.[5]

Età moderna

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Tra Settecento e Ottocento l'economia locale rimase prevalentemente agricola, con attività boschive e una limitata manifattura domestica. Si registrò un incremento demografico legato al rafforzamento dei collegamenti con Torino e con la pianura pinerolese.[6]

XIX secolo

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Alla fine dell'Ottocento Villar Perosa fu collegata a Pinerolo da una tranvia extraurbana elettrica, la Pinerolo–Perosa Argentina, attiva dal 1892 al 1935, che incrementò la mobilità di persone e merci lungo la valle.[7]

XX secolo

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Industrializzazione

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Nel 1906 Giovanni Agnelli senior, cofondatore della FIAT, promosse la costruzione delle Officine di Villar Perosa, nucleo della futura RIV (Società Italiana RIV – Officine di Villar Perosa), specializzata nella produzione di cuscinetti a sfera.[8]

Parallelamente la famiglia Agnelli acquisì ampie proprietà e residenze nella zona, tra cui la Villa Agnelli, che divenne dimora di villeggiatura e centro di rappresentanza.

La Grande Guerra

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Durante la prima guerra mondiale le officine locali furono coinvolte nella produzione della mitragliatrice Fiat Modello 1915 Villar Perosa, che prese il nome proprio dallo stabilimento. Alcuni esemplari sono oggi conservati in musei militari italiani.[9]

Seconda guerra mondiale

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Tra il 1943 e il 1945 la Val Chisone fu uno dei teatri della Resistenza piemontese. A Villar Perosa sono documentati rifugi antiaerei, luoghi della memoria e bombardamenti che colpirono sia l'abitato sia gli impianti industriali.[10][11]

Dal boom economico alla riconversione

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Nel secondo dopoguerra Villar Perosa assunse i tratti di una tipica città-fabbrica, sviluppandosi attorno allo stabilimento RIV (poi RIV-SKF), con la creazione di quartieri operai, servizi sociali e associazioni legate alla grande industria metalmeccanica. In questo contesto Gianni Agnelli ricoprì la carica di sindaco dal 1945 al 1980, per un totale di 35 anni, promuovendo interventi di modernizzazione delle infrastrutture e mantenendo un rapporto diretto con la comunità locale, in particolare con gli operai della fabbrica.[12]

A partire dagli anni 1990, con il ridimensionamento del comparto industriale, il paese avviò processi di riconversione economica e di valorizzazione del patrimonio produttivo, che culminarono nell'apertura del Museo della Meccanica e del Cuscinetto nel 1996.[13]

XXI secolo

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Oggi Villar Perosa conserva la memoria industriale e il legame con la famiglia Agnelli. Dalla metà degli anni 1960 ospita inoltre il tradizionale ritiro estivo della Juventus Football Club, appuntamento che lega ulteriormente la località al nome degli Agnelli e al calcio italiano.[14]

Nel 2024 è stata inaugurata nel Parco della Società Operaia una scultura intitolata Il Circuito, opera di Elio Garis, donata da Margherita Agnelli in memoria del padre Gianni Agnelli. Contestualmente è stata realizzata una pista pump-track per favorire l'aggregazione giovanile.[15][16]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[17]

Economia

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La principale attività economica è l'industria meccanica: OMVP (ex SKF - componenti per autoveveicoli), SKF Avio, SKF SuPB, SKF TBU.

Prima della massiccia industrializzazione gli abitanti erano principalmente dediti all'agricoltura, particolarmente alla coltivazione del gelso per i bachi da seta (cascine Agnelli) e della mela, come ricordato dai 3 frutti presenti nello stemma e dal soprannome in piemontese pomaté dato ai villaresi, che significa appunto "coltivatori di mele".

Infrastrutture e trasporti

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Ferrovie e tranvie

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Fino al 1968 la località era attraversata della tranvia Pinerolo-Perosa Argentina, che svolgeva servizio passeggeri e merci. La stazione comprendeva un caratteristico fabbricato realizzato di fronte agli stabilimenti RIV, a loro volta raccordati alla linea tranviaria.

Mobilità urbana

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I trasporti interurbani di Villar Perosa vengono svolti mediante autocorse gestite da Sadem.

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
Sindaco
28 aprile 1945 9 giugno 1980 Gianni Agnelli Lista civica Sindaco
9 giugno 1980 11 giugno 1990 Alberto Castagna Lista civica l'Alpino[18] Sindaco
11 giugno 1990 24 aprile 1995 Dario Storero Partito Comunista Italiano Sindaco [19]
24 aprile 1995 14 giugno 2004 Roberto Prinzio Centro-sinistra Sindaco [19]
14 giugno 2004 26 maggio 2014 Claudio Costantino Centro-sinistra Sindaco [19]
26 maggio 2014 Marco Ventre Uniti si può Sindaco [19]

Altre informazioni amministrative

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Il comune faceva parte della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca.

Gemellaggi

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Il paese è gemellato con il comune calabrese di Pizzoni, in provincia di Vibo Valentia, e Großvillars, una frazione di Oberderdingen (Germania).

I rifugi antiaerei

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L'ingresso dei rifugi antiaerei di Villar Perosa.

Popolazione: Villar Perosa contava nel 1940, all'inizio della guerra, 2.680 abitanti, occupati per la gran parte nello stabilimento RIV, residenti nei due villaggi e nelle case operaie che attorniavano le officine. I dipendenti dell'azienda villarese erano non meno di 4.500, divisi in quattro turni di lavoro. Secondo gli alleati, il miglior modo di colpire gli obiettivi strategici (e le fabbriche di cuscinetti erano seconde solo alle industrie di aerei da caccia) era il bombardamento diurno. Ecco quindi da parte della RIV, che in quegli anni si identificava anche con il Comune, entrambi retti dal senatore del regno Giovanni Agnelli, iniziare lo studio di come ricoverare un minimo di 2.500 e un massimo di 3.500, persone.

Rifugi: Nel 1940 una compagnia di ingegneri aveva scavato nella zona pre-collinare, a valle della cascina Agnelli, una serie di trincee. L'azienda ne fece scavare una prima serie a fianco di quelle preesistenti, aventi per dimensione altezza d'uomo e come protezione dall'alto una volta di tavole ricoperte da terra. Una seconda serie di identiche trincee furono costruite sulla riva destra del Chisone. Il bombardamento a Torino nella notte tra il 18 e il 19 novembre 1942, il primo a tappeto con bombe dirompenti e spezzoni incendiari, mutò radicalmente i concetti di sicurezza. Di colpo a Villar le trincee all'aperto e il reparto interrato si sono ritenuti superati e nei primi mesi del 1943 il direttore della RIV, ingegner Prever, dà corso al progetto "rifugi". Data l'urgenza i lavori furono ultimati nel giugno 1943. Un'opera superba quella consegnata: 730 metri di galleria, muri laterali di pietra a vista, volta interamente in mattoni pieni e buona parte del soffitto protetto con converse in lamiera. Sei i blocchi dei bagni, di quattro posti ciascuno, tutti con acqua corrente. Sei i posti di pronto soccorso, con tanto di lettino e lavello. Al centro dell'opera il blocco dei servizi con il gruppo elettrogeno dotato a sua volta di tubazioni per lo scarico dei gas all'esterno e la ricetrasmittente. Alle estremità laterali dei servizi, due prese d'aria collegate con l'esterno, i due caratteristici funghi in cemento ancora oggi visibili in mezzo al bosco di acacie.

Gli allarmi si susseguivano, i cieli erano in mano degli Alleati e nulla potevano i settantotto cannoni tedeschi antiaerei della FLAR disseminati in parte al di sopra dei rifugi. I ricognitori americani, battezzati "Pippo" dai villaresi, erano padroni del cielo e mitragliavano indisturbati in valle colonne e carri tedeschi. La prova del fuoco il 31 ottobre 1943, da Radio Londra, il colonnello "Buonasera" avverti del primo bombardamento e questo avvenne il 9 e il 10 novembre. Gli aerei del tipo B24 detti "Liberator", di base ad Orano in Algeria e con scali di rifornimento in Sardegna, non centrarono l'obiettivo. Le bombe di cinquecento libbre (227 kg) caddero il 9 sulla montagna dell'Inverso e il 10 colpirono quattro case e uno spigolo dello stabilimento. L'inaudita potenza delle bombe esplose e i crateri prodotti creano nei tecnici la necessità di difendere maggiormente le entrate. Così davanti ad ogni porta venne creato un nuovo labirinto con casse di legno riempite di sacchi di sabbia. Quando il 3 gennaio 1944, alle ore 11.45, le cinquantadue fortezze volanti B17 scaricarono il loro micidiale carico di 312 bombe da cinquecento libbre e cento spezzoni incendiari, bombe in parte dirompenti, in parte ad esplosione ritardata, ed altre ancora al fosforo, tutti i dipendenti, nessuno escluso, e parte dei civili erano nei rifugi. Nel cielo sereno le bombe scendevano da ottomila metri d'altezza e l'incursione dura sette interminabili minuti. Sessanta bombe colpiscono e distruggono le officine, le restanti il paese. A incursione finita si incomincia a uscire. Ai primi si presenta uno spettacolo indescrivibile: lo stabilimento e Villar non esistono più, nell'aria un enorme polverone impedisce la vista del disastro. Nessun morto, nessun ferito, perché tutti avevano trovato rifugio nelle gallerie.

«Villar Perosa. Basta la parola per evocare la juventinità, per viaggiare fra il passato e il presente, per correre da Boniperti a [Cristiano] Ronaldo, da Anastasi a Vlahović, da Platini a Del Piero passando per Baggio, lungo i binari infiniti della tradizione, che da quelle parti si chiama famiglia Agnelli. Villar Perosa per un tifoso juventino significa estate, sogni di mercato, speranze per la stagione che verrà, caldo e foto sudate per chi sale in valle, cronache curiose da leggere per chi è sulla spiaggia. Villar Perosa per un giocatore, invece, è ricordi importanti e forti. Lunghi ritiri per quelli di un tempo, giornata emozionante per quelli di oggi.»
 
Preparazione estiva della Juventus a Villar Perosa (1961)

Il comune ottenne notorietà a livello mediatico per aver ospitato, dagli anni 1930 fino allo scoppio della seconda guerra mondiale e, dagli anni 1950 agli anni 1990, la preparazione estiva, il primo incontro amichevole pre-stagionale e anche il ritiro precedente alle partite della società calcistica Juventus disputatasi a Torino nel corso dell'annata sportiva, oltreché la presentazione della rosa ai propri sostenitori, essendo quest'ultima un'attività tuttora in vigore.[21] Il primo incontro disputato dai bianconeri nel comune accadde durante i festeggiamenti per il venticinquesimo anniversario di fondazione dell'Officine di Villar Perosa, un'azienda allora gestita dal senatore Giovanni Agnelli,[22] in un incontro amichevole contro la Pro Vercelli vinta per cinque reti a zero il 13 settembre 1931.[23]

Circa un trentennio più tardi, su iniziativa del suo ex presidente Gianni Agnelli, dal 1959 è ufficialmente programmato annualmente al campo sportivo municipale sito a Val Chisone, intitolato a posteriori al futuro giocatore juventino Gaetano Scirea e con capienza per 5 000 spettatori,[24][25][26] un incontro tra la prima squadra maschile bianconera e la formazione Primavera, quest'ultima sostituita dal 2017 dalla squadra riserve – denominate per l'occasione Juventus A e Juventus B[25] –, che tradizionalmente viene interrotto prima del triplice fischio da un'invasione pacifica dei simpatizzanti;[27] ciò si svolge dopo la presentazione della rosa alla tifoseria.[21] Per un biennio dal 2020 al 2022 l'incontro, divenuto una tradizione del club nonché un unicum del calcio italiano, fu sospeso per le restrizioni governative imposte dalla pandemia di COVID-19 in Italia.[27]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Chambra d'Òc, "Villar Perosa - Lhi Vialars", Minoranze Linguistiche Storiche in Piemonte L.482/99
  5. ^ Goffredo Casalis, Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, vol. XXVIII, Torino, Tipografia Fontana, 1842, pp. passim.
  6. ^ Cenni storici, su Comune di Villar Perosa. URL consultato il 2 settembre 2025.
  7. ^ Clara Bounous, Binari in Val Chisone: la ferrovia Pinerolo–Torre Pellice e la tranvia Pinerolo–Perosa Argentina, Pinerolo, Alzani, 2019, ISBN 9788831236171.
  8. ^ Valerio Castronovo, Fiat. Una storia del capitalismo italiano, Einaudi, 2010, pp. 87-88, ISBN 9788806203252.
  9. ^ Mitragliatrice FIAT Mod. 1915 "Villar Perosa", su Catalogo Generale dei Beni Culturali, Ministero della Cultura. URL consultato il 2 settembre 2025.
  10. ^ La Val Chisone nella seconda guerra mondiale, su ValChisone.it (Istoreto – sezione Pinerolese). URL consultato il 2 settembre 2025.
  11. ^ Ottant'anni dopo i bombardamenti: la Val Chisone ricorda, su L'Eco del Chisone, 3 gennaio 2024. URL consultato il 2 settembre 2025.
  12. ^ Villar Perosa e il legame con gli Agnelli, su La Stampa, 12 agosto 2022. URL consultato il 2 settembre 2025.
  13. ^ Il museo RIV di Villar Perosa, su Evolution (SKF), 2001. URL consultato il 2 settembre 2025.
  14. ^ La Juventus torna a Villar Perosa, la casa degli Agnelli, su La Gazzetta dello Sport, 3 agosto 2022. URL consultato il 2 settembre 2025.
  15. ^ Nuova scultura in onore di Gianni Agnelli, su Alpini Villar Perosa, 15 aprile 2024. URL consultato il 2 settembre 2025.
  16. ^ Un monumento per Gianni Agnelli, su TorinoCronaca, 2024. URL consultato il 2 settembre 2025.
  17. ^ Dati tratti da:
  18. ^ Vicino alla Democrazia Cristiana.
  19. ^ a b c d http://amministratori.interno.it/
  20. ^ Guido Vaciago, Juve e Villar Perosa, forza e potenza di un rito secolare, in Tuttosport, 4 agosto 2022.
  21. ^ a b Marina Salvetti, Juve, Villar Perosa e le foto di Giglio: "La paura di Ronaldo e le partite di carte con i tifosi", in Tuttosport, 4 agosto 2022.
  22. ^ Marco Ansaldo, Un amore cominciato ottant'anni fa, in La Stampa, 11 maggio 2003, p. 25.
  23. ^ Daniele Gallosso, Juve, l'abbraccio unico di Villar Perosa, in Tuttosport, 3 giugno 2022.
  24. ^ Il campo sportivo, su comune.villarperosa.to.it. URL consultato il 6 agosto 2022.
  25. ^ a b Vernisage Juventus, su comune.villarperosa.to.it, 4 agosto 2022.
  26. ^ (ES) Ronaldo debuta en Villar Perosa, in El Telégrafo, 12 agosto 2018.
  27. ^ a b La Juve torna a Villar Perosa: il 3 agosto la classica partita in famiglia, in Tuttosport, 8 giugno 2022.

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Altri progetti

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